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Giochi / Recensioni

Legacy of Kain Defiance

Abstract
Legacy of Kain Defiance, quinto episodio della saga ideata da Crystal Dynamics, uscito sia in versione console che pc, è il videogioco nel quale molti degli interrogativi aperti nei capitoli precedenti troveranno risposta, e nello stesso tempo molti altri ne nasceranno.
Data di stesura: 06/07/2004
Data di pubblicazione: 04/08/2004
Ultima modifica: 04/04/2006
di Federico Casini Discuti sul forum   Stampa

Sviluppatore: Crystal Dynamics
Publisher: Eidos
Localizzazione: Completa
Multiplayer: Assente
"..L'eternità è inesorabile, Raziel! La prima volta che sono entrato in questa sala, secoli fa, non intuii il vero potere della conoscenza. Conoscere il futuro, Raziel, intuirne vie e flussi che si dipanano all'infinito? Come uomo non avrei mai potuto assimilare tante verità proibite?"

Presentazione

Il grande momento è finalmente vicino: Kain e Raziel, tornati indietro nel passato per scoprire e cambiare il loro futuro, stanno per giungere all'istante in cui tutto si compie, all'istante attraverso cui essi confidano di sfuggire al loro destino, a quello stesso istante in cui qualcun altro, che da tempo immemorabile medita una vendetta ancor più grande della loro, ha riposto le sue più remote speranze.
[Figura 1]

Figura 1: Kain, signore dei vampiri, nel momento dell'affronto di Raziel. Alcuni spezzoni dei video introduttivi dei due Soul Reaver sono stati inseriti in quello di Defiance

Legacy of Kain Defiance, quinto episodio della saga ideata da Crystal Dynamics, uscito sia in versione console che pc, è il videogioco nel quale molti degli interrogativi aperti nei capitoli precedenti troveranno risposta, e nello stesso tempo molti altri ne nasceranno; originariamente concepito con il titolo di Soul Reaver 3, l'ultimo Legacy of Kain raccoglie in pieno l'eredità dei suoi predecessori, non solo nella trama, ma anche e soprattutto nel gameplay, collocandosi all'interno della categoria degli action-adventure, quella in cui sarà necessario portare avanti il proprio personaggio attraverso scontri con gruppi di nemici, salti acrobatici ed enigmi da risolvere. Rispetto alle puntate precedenti, però, in Defiance è stato dato molto più spazio all'azione frenetica rispetto ai puzzle: mentre questi ultimi saranno abbastanza semplici da decifrare, durante i combattimenti il giocatore si potrà sbizzarrire tra diverse combo, il cui numero aumenterà con l'esperienza in battaglia del personaggio.
[Figura 2]

Figura 2: La villa di Vorador: alcune ambientazioni sono davvero stupende da un punto di vista estetico

La storia che vede coinvolti i due protagonisti, è come al solito un elemento fondamentale per godere appieno del gioco; senza anticipare nulla a chi non lo ha già provato, posso svelare che le vicende dei due personaggi, come accaduto in Soul Reaver 2 avranno luogo in due momenti del passato di Nosgoth, e più precisamente al tempo dei Sacerdoti Sarafan e a quello in cui Kain, divenuto da poco vampiro, poneva fine alla vita dei guardiani dei pilastri. Ancora una volta, dunque, le azioni che i due guerrieri compiranno, modificheranno sensibilmente il corso degli eventi, e numerosi saranno i richiami ai capitoli precedenti, fino e anzi soprattutto al primo Blood Omen. Chi non ha mai provato un Legacy of Kain, troverà grosse difficoltà a seguire il filo degli eventi, ma molto probabilmente potrebbe cogliere l'occasione di arricchire le sempre più nutrite schiere di fan della saga.
[Figura 3]

Figura 3: Raziel esegue una combo nel regno spettrale: da notare gli effetti di blur e trasparenze che rendono tale regno estremamente surreale

Finalmente insieme

Tra le tante caratteristiche di questo gioco, quella che senza dubbio lo ha reso più intrigante agli occhi degli appassionati della saga è la possibilità, per la prima volta, di poter guidare alternativamente entrambi i protagonisti, scelta tutt'altro che banale se si considera la difficoltà di trovare il giusto compromesso tra due tendenze molto contrastanti. Da una parte infatti, al fine di conferire al titolo un'uniformità di gameplay, ed evitare al giocatore il compito di apprendere a sue spese uno stile di gioco molto diverso per ognuno dei due personaggi, era necessario conferire ad entrambi uno stesso profilo generale; dall'altra invece, si doveva cercare di rispettare le differenze di personalità e carattere di Kain e Raziel, introdotte nei capitoli precedenti, evitando che troppe analogie tra le figure dei due protagonisti finissero inevitabilmente per appiattire l'una sull'altra.
[Figura 4]

Figura 4: Di fronte a grate o ostacoli simili, Kain può tra-sformarsi in nebbia per superarle. Raziel invece deve ricorrere ad un metodo diverso.

Alla Crystal Dynamics sembrano aver tenuto in particolare considerazione questo aspetto, ottenendo dei risultati eccellenti. I punti in comune tra i protagonisti non mancano: entrambi hanno le stesse capacità in termini di agilità e possibilità di movimento, in combattimento possono eseguire delle combo personalizzate che in realtà si differenziano solo nel nome, hanno tutti e due bisogno di nutrirsi del sangue o delle anime dei mortali uccisi per prolungare la loro manifestazione terrena, e sono equipaggiati di una diversa versione della stessa arma, la mitica Soul Reaver, la Mietitrice d'Anime, la spada vampirica simbolo del potere di Kain. Le similitudini però finiscono qui: scendendo nel dettaglio di ciascuno dei due personaggi ci si accorge infatti che essi sono intimamente molto diversi. Kain, signore dei vampiri, ed unico guardiano dei pilastri sopravvissuto, è un guerriero eccezionale per forza fisica e resistenza; egli è in grado di sgominare con relativa facilità orde anche vaste di nemici, ed i livelli che lo vedono coinvolto enfatizzano molto questo aspetto rispetto alla sezione adventure. Essendo un vampiro però, egli non sfugge a nessuno dei limiti della sua razza, compresa l'incapacità di resistere al contatto con l'acqua. Raziel invece è una creatura ancora più complessa, e per questo non rientra in nessun canone predefinito; l'essere morto e risorto due volte gli ha concesso la possibilità di entrare ed uscire a suo piacimento nel regno spettrale, un mondo in cui tutto assume forme e colori distorti rispetto alla realtà, popolato da creature parassite che, come lui, si cibano delle anime disperate che vagano attraverso di esso. Sfruttando questa possibilità, Raziel riesce a valicare ostacoli altrimenti insuperabili nel regno materiale, come grate o piattaforme troppo elevate, ed ha a disposizione un rifugio abbastanza sicuro quando gli scontri fisici per lui si mettono male. Il suo rapporto con la Mietitrice è molto più intimo rispetto a quello di Kain, essendo la lama spirituale la sua arma simbionte, indissolubilmente legata a lui ed al suo destino. Infatti sia Raziel che Kain saranno in grado di potenziare la spada, conferendole poteri elementali che si riveleranno fondamentali alla prosecuzione dell'avventura, ed entrambi potranno scegliere di nutrire la Mietitrice anziché essi stessi, immagazzinando energia dentro di essa, da liberare, una volta giunta al massimo, in un potente colpo fatale diverso per ogni potere. Tuttavia è Raziel quello ad usufruire maggiormente dei potenziamenti della spada: sfruttando i suoi poteri, il non morto potrà ad esempio diventare temporaneamente invisibile, ghiacciare delle cascate e trasformarle provvisoriamente in scale, oppure camminare sott'acqua, elemento che per lui non rappresenta più alcun ostacolo. Inoltre, la Mietitrice, come già in Soul Reaver 2, impregnata del corretto potere elementare, costituirà la chiave per l'apertura di templi vampirici a cui solo Raziel può avere accesso.
In sintesi dunque, dal punto di vista del gameplay, Defiance si rivela un gioco ricco ed accattivante, che miscela sapientemente sequenze picchiaduro (soprattutto) a enigmi da risolvere, il tutto inserito in una trama davvero coinvolgente
[Figura 5]

Figura 5: Raziel nell'epico duello contro? basta, non posso dirvelo se non lo sapete già!

Quella telecamera impazzita

Pur essendo stato inizialmente sviluppato per console e quindi convertito al PC, Defiance presenta un ottimo comparto grafico; il numero di poligoni dedicato ai due protagonisti è discreto, e permette di caratterizzarli con molta cura. Alcune locazioni in cui il vampiro e il non morto si muovono, sono davvero stupende, come ad esempio i templi in cui Raziel forgia la Mietitrice impregnandola dei poteri elementali, o come la cattedrale di Nosgoth. L'introduzione di schede grafiche sempre più potenti, in grado di attivare senza difficoltà filtri come blur o antialiasing, ha reso ancor più affascinante e spettrale il regno dei non morti, con scie ed effetti di luce davvero eccezionali. Il tutto, vista la necessità dei giochi per console di dover fare i conti con un hardware standard e limitato, gira in maniera fluida anche su computer non nuovi di pacca. Anche il sonoro si caratterizza per la qualità più che buona, non tanto per le musiche, che hanno solo il ruolo di accompagnare con il loro ritmo fasi di gioco più o meno frenetiche, quanto per gli effetti sonori, coinvolgenti e credibili.
[Figura 6]

Figura 6: Kain si sbarazza facilmente di due Sarafan: negli scontri con gruppi di nemici sarà strategicamente molto importante sbarazzarsi di quelli dotati di poteri magici, in grado di complicarvi abbondantemente la vita

Uno dei maggiori difetti di questo titolo risiede principalmente nella pessima gestione della telecamera: alla Crystal Dynamics hanno optato per una soluzione con inquadratura esterna, che molti hanno paragonato a Devil May Cry, che se da una parte permette di osservare la scena da un punto di vista esteticamente azzeccato, dall'altra rendere molto più complesse le fasi di gioco. Nel passare da una scena all'altra non sarà raro ritrovarsi il personaggio prima di spalle e poi di fronte, in modo tale che continuando a premere lo stesso pulsante, vi ritroverete ad andare nella direzione opposta; oppure, durante una fase action, la telecamera si prenderà la briga di ruotare la sua posizione proprio mentre state saltando, facendovi sistematicamente cadere laddove non avreste dovuto e morire. Neanche il sistema di controllo è il massimo che si possa desiderare: tutti i tasti sono completamente configurabili, è vero, ma difficilmente si potrà familiarizzare velocemente con il gioco se non si possiede un gamepad con 10-12 tasti. Se a tutto questo uniamo l'impossibilità tipica dei giochi per console di poter salvare in qualsiasi momento, si intuisce immediatamente come non manchino fasi di gioco veramente frustranti.

Considerazioni finali

In sintesi, Legacy of Kain Defiance è un gioco veramente riuscito: alla Crystal Dynamics hanno sfruttato l'esperienza accumulata negli ultimi anni per cercare di mettere in questo titolo tutto ciò che di buono aveva caratterizzato quelli precedenti, scartando gli aspetti che il pubblico aveva dimostrato di gradire di meno. Nel fare questo hanno cercato di focalizzare maggiormente l'attenzione sulla fase action, anziché sui puzzle, evitando che il giocatore dovesse passare ore a ripercorrere mappe già esplorate alla ricerca di un indizio per proseguire. Personalmente, ho condiviso molto questa scelta, che ha reso Defiance un titolo sicuramente più immediato di alcuni suoi predecessori. In generale, una volta portato a termine il gioco, non si avranno grossi stimoli per ricominciarlo, ma sarà invece molto più probabile tornare sugli intermezzi clou della trama attraverso l'apposita voce "Cronaca Oscura" nel menu. Tuttavia, secondo me, non siamo di fronte ad un titolo molto corto: certo, se lo si paragona al primo Soul Reaver, Defiance dura poco più della metà, ma attualmente ben pochi giochi garantiscono un numero di ore totali che tocca le 15, eccezion fatta per gli RPG e gli RTS, che costituiscono tutt'altri generi. Tanto per citare alcuni esempi, Metal Gear Solid non supera le 12 ore di gioco, di cui fin troppe sono passate ad ascoltare dialoghi, e due capolavori acclamati come Prince of Persia e Tom Clancy's Splinter Cell non arrivano neanche a 10!
Grafica 9
Sonoro 8.5
Carisma 9.5
Giocabilità 9
Longevità 8
Complessivo 9

Informazioni sull'autore

Federico Casini, nato a Perugina nel 1981. Dopo il diploma di Liceo Scientifico si è iscritto alla facoltà di Ingegneria elettronica dell'Università della sua città, dove attualmente sta completando gli studi. I videogiochi sono una delle sue passioni, specialmente le avventure grafiche e gli Stealth (Splinter Cell su tutti).

È possibile consultare l'elenco degli articoli scritti da Federico Casini.

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